Sarebbe sufficiente una piccola parte degli attuali sussidi ai combustibili fossili, per effettuare la transizione alle energie rinnovabili.
Basterebbe infatt, che il 10 per cento dei sussidi ai combustibili fossili fosse destinato al sostegno delle fonti rinnovabili e potremmo ripagare l’auspicata transizione energetica verso fonti più pulite, avere elettricità più economica e, soprattutto, centreremmo gli obiettivi climatici. Sono parole scritte in maniera ufficiale dall’International institute for sustainable development (Iisd), think thank americano che si occupa di fornire soluzioni per i problemi ambientali del Ventunesimo secolo.
I 372 miliardi di dollari che in questo momento vanno a finanziare i combustibili fossili, sono una cifra enorme. Ma con la parte di essa di cui parliamo, potrebbe cambiare il destino energetico del pianeta, e con esso anche quello climatico.
Si scorge forse una volontà di non investire in maniera radicale sulle rinnovabili ? Da molto da pensare questo assunto dall’instituto citato.
Il rapporto evidenzia come uno “scambio di sussidi” potrebbe non solo rendere possibile la “green transiction”, ma anche far risparmiare denaro ai contribuenti. “Spesso i sussidi per i combustibili fossili sono inefficienti, costosi per i governi e minano le alternative pulite”, afferma Richard Bridle, Senior policy advisor dello Iisd.
Se consideriamo che l’energia verde è già oggi competitiva in assenza di sussidi, “tutti i paesi dovrebbero identificare quali swap possono dare avvio alla transizione energetica”, conclude Bridle.