Nonostante gli ostacoli che l’amministrazione Trump ha interposto sulla strada delle rinnovabili, nel primo trimestre del 2018 gli Stati Uniti hanno installato più energia solare di qualsiasi altra fonte di elettricità, dimostrando ancora una volta quanto la strada per le tecnologie pulite sia ormai spianata.
Tra gennaio e marzo 2018, gli sviluppatori americani hanno installato 2,5 gigawatt di energia solare con una variazione tendenziale che segna un +13 per cento su base annua. Il solare è cresciuto molto più dell’eolico e del gas naturale, rappresentando il 55 per cento di tutta la nuova capacità di generazione immessa nella rete elettrica americana. Un risultato che il fotovoltaico ha raggiunto per il secondo trimestre consecutivo.
La crescita del solare americano si deve in gran parte al fotovoltaico su larga scala grazie al quale le utilities producono una parte di energia da mettere in rete. La crescita è stata guidata dai progetti solari creati dai gruppi di cittadini e/o di aziende che hanno dato vita a iniziative comunitarie. È rimasto sostanzialmente stabile invece, sia su base annua sia su base trimestrale, il fotovoltaico residenziale.
Nel 2018, dopo gli interventi dell’amministrazione Trump contro i pannelli solari provenienti dall’Asia – sottoposti a pesanti dazi doganali –, le installazioni fotovoltaiche sarebbero dovute scendere o, almeno, rimanere ferme. A quanto pare, i dati di Seia e Gtm research mostrano che così non è andata. I dazi sono stati solo uno dei tanti bastoni tra le ruote che l’amministrazione americana ha cercato di porre allo sviluppo delle rinnovabili e di un nuovo modo di produrre e utilizzare l’energia.