In un articolo di Repubblica, si esamina come avverrà la svolta sulla diffusione delle energie rinnovabili. Punto di svolta sarà proprio la lotta tra ambientalismo e il denaro: dopo averli combattuti per tutta la sua vita, l’ambientalismo sta per scoprire il potere inarrestabile dei soldi e per cavalcare la logica spietata dei mercati finanziari.
Dal 2017, sul tetto del Museo delle miniere del Kentucky, cuore della patria americana del carbone, ci sono i pannelli solari ad assicurare elettricità. La dirigenza ha scoperto che così poteva risparmiare 10 mila dollari l’anno.
E’ il risultato del crollo verticale dei prezzi dei pannelli solari. Moltiplicato per milioni di volte in giro per il mondo, questo calcolo di convenienza spiega il boom delle energie rinnovabili. Ma di questo boom parliamo da anni. Dove è arrivato? Sole e vento assicurano il 6 per cento della elettricità globale. Sembra poco, ma non è questo il dato centrale.
Il numero che conta è la quota delle rinnovabili sulla nuova elettricità, cioè della capacità in più di produrre energia, creata ogni anno. Nel 2017 è stata il 45 per cento. E anche nel 2018 il 45 per cento della nuova offerta di elettricità è stata rinnovabile.
Secondo voi, dove è meglio investire nei vari settori dell’ambito energetico ? Nel settore che si espande o in quello che si restringe? Il punto di svolta, dicono gli esperti, ci sarà appunto, quando la domanda di combustibili fossili cesserà di crescere. Entro sei o sette anni, secondo più di una previsione. A quel punto, gli investitori concluderanno che tutta la crescita è nella nuova tecnologia.